domenica 14 giugno 2009

... MA NON FINISCE QUI

Non si illudano i vari Tonino Colloca & Co. che la protesta finisce qui. Ci batteremo, sotto lo slogan "noagelli", affinchè la Cultura (con la 'C' maiuscola) ritorni tra di noi, non solo nel XIII Municipio o a Roma, ma come valore di una Libertà che sa riconoscere i singoli individui senza soffocarli. Una teoria senza pratica, se gli organi di informazione sono asserviti ai poteri forti, se la promozione culturale viene gestita con metodi clientelari e se (nel nome del revisionismo storico) ancora si discute delle nefandezze avvenute in Italia sotto il Fascismo. Licio Gelli, non fondatore ma riesumatore di quella loggia massonica segreta ed eversiva nota come P2 (Propaganda Due), incarna tutto quello che noi non vogliamo.
Gelli, nemico dello Stato ma favorito (in questo premio) dalle istituzioni locali (esponenti del XIII Municipio) ha ancora molti 'amici' (Silvio Berlusconi aveva la tessera P2 nr. 1816). E che un'associazione di Ostia abbia premiato Gelli addirittura due volte (2003 e 2009) lascia ben intendere che bell'ambiente sia il XIII Municipio. Al Teatro Manfredi, che si è prestato ad ospitare simile deprecabile iniziativa, è stata premiata in assenza di Licio Gelli la casa editrice che ha pubblicato le sue 'poesie' (la A.CAR Edizioni di Amos Cartabia). Provate a vedere il loro sito: una bella immagine di Che Guevara e a fianco il Dizionario Poetico di Licio Gelli.
Ma, ci chiediamo, è possibile che una casa editrice, che si spaccia per 'trasversale', finisca per alimentare una pseudo-cultura scrivendo (a proposito di Gelli) "Nel corso degli anni Licio Gelli ha scritto numerose opere, in prosa e, soprattutto, in versi. Il crescente successo delle sue raccolte poetiche gli ha fruttato due candidature al Premio Nobel per la letteratura nel 1996 e nel 2007" ?
Ed è possibile che ci sia pure qualcuno, come Tonino Colloca, che la premi ? Leggete di seguito...

IL DEPISTAGGIO ‘CULTURALE’ DI LICIO GELLI
(Associazione Culturale Severiana)

Libri di poesie pubblicati dall’editore Laterza
Giuseppe Laterza è solo un parente alla lontana, un procugino, di quel Vito Latera che nel 1952 ereditò la casa editrice che Benedetto Croce (nel 1904) aveva raccomandato a Giovanni Laterza. La casa editrice, dove Licio Gelli ha pubblicato libri di poesie, è la Giuseppe Laterza di Giuseppe Laterza Sas Via Suppa 16 - 70122 BARI (Italy) che nulla ha a che vedere con la casa editrice Giuseppe Laterza & Figli S.p.A. Piazza Umberto I, 54 - 70121 Bari.

Candidatura al Premio Nobel per la Letteratura
Per statuto, l’organizzazione del Premio Nobel non rende pubbliche le candidature mantenendo segreto, per 50 anni, sia il nome del candidato che quelli dei sostenitori alla candidatura. I sostenitori alla candidatura possono solo essere:
  1. Membri dell’Accademia Svedese o di altre accademie, istituti e associazioni analoghe in statuto e propositi;
  2. Professori di letteratura e di linguistica presso le Università o Collegi Universitari;
  3. Precedenti Premi Nobel per la Letteratura;
  4. Presidenti di quelle Associazioni di autori che sono rappresentativi della produzione letteraria nei rispettivi paesi.
Su Internet, troviamo invece scritto di tutto. La presunta candidatura di Gelli risalirebbe al 1996 e (per alcuni) al 1997. Tale candidatura si dichiara sostenuta una volta da 72, un'altra volta da 59 lettere d'appoggio (di accademie, università, associazioni culturali italiane e straniere, ma anche da Madre Teresa di Calcutta e da Nagib Mahfuz!). In realtà di questa candidatura nulla si conosceva fino a quando Gelli non donò l'11 Febbraio 2006 il suo archivio “non segreto” all'Archivio di Stato di Pistoia. Buste in cui sono conservate, in originale o in copia, anche le lettere inviate e ricevute per la presunta candidatura al Premio Nobel. Addirittura si sostiene che Gelli arrivò sesto nella scelta degli accademici del premio Nobel. In realtà il sospetto è che queste notizie fanno parte di quella strategia che si chiama "il potere degli archivi", cioè donare a un prestigioso archivio (p.es. quello di Stato) il proprio archivio per acquisire autorevolezza solo per il fatto di esservi stato incluso, riempiendo l’archivio donato delle carte ‘giuste’ che passeranno alla storia. C'è da dire che proprio a partire dal 1996 il premio Nobel era diventato un'ossessione per Gelli, come dichiarato anche in numerose interviste ai giornali. Successivamente sul Corriere di Arezzo, 22 Aprile 2007 (pagina 2), comparve l'articolo "Proposta dei cinesi - Licio Gelli candidato per il premio Nobel", ma anche qui nulla di fatto (sarebbe stata, questa volta, l'Accademia della Repubblica Popolare Cinese a proporre Gelli). Tutte notizie mai verificate alla fonte ma che hanno costruito un'immagine distorta di Gelli, abilissimo in queste forme di ‘depistaggio’. Giusto per fare un esempio. Madre Teresa di Calcutta è morta il 5 Settembre 1997. Poiché la candidatura a un Premio Nobel si apre il primo Settembre dell’anno precedente e si chiude il 31 Gennaio dell’anno in corso, è evidente che la religiosa non può aver sostenuto la candidatura nel 1997 ma è anche difficile che, con i suoi malanni, abbia sostenuto quella del 1996, considerato che Madre Teresa di Calcutta neppure aveva uno dei titoli necessari per poter candidare Gelli. In ogni caso fino al 2046, passati i 50 anni, su Gelli candidato al Nobel non sapremo mai nulla di concreto.

Anche questa è una forma di depistaggio…


1 commento:

  1. Un'ottima intervista a Licio Gelli, che chiarisce molte cose...

    http://www.youtube.com/watch?v=twtwpS-QmWg

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